Il sesso anale fa male? Consigli, Verità e falsi miti.

Spesso, per una questione di pudore, si hanno molte domande senza risposta, o con un'informazione errata, sul sesso anale; facciamo chiarezza.

Il sesso anale fa male? Consigli, Verità e falsi miti.

Il sesso anale è uno dei grandi tabù, vuoi per preconcetti, per un certo imbarazzo legato a quella zona del corpo, vuoi perché attorno a questa pratica girano molte voci, per lo più leggende metropolitane che cercheremo qui di sfatare rispondendo alle domande più ricorrenti sull’argomento.

Innanzitutto il primo quesito lo leggi già dal titolo di questa guida. La risposta non è univoca, perché sono molteplici i fattori che concorrono a rendere il sesso anale piacevole e non doloroso, ma senza le giuste accortezze può trasformarsi in un’esperienza dolorosa da relegare nel dimenticatoio.

Del resto ricordiamo che dal punto di vista anatomico la regione anale e perianale è fittamente intessuta di terminazioni nervose, motivo per cui la corretta stimolazione non può che dare piacere.

Nulla di nuovo sotto il sole, ne aveva già parlato Freud un secolo fa!

Storia, società e cultura…

La falsa credenza che il rapporto anale si universalmente doloroso si basa infatti su una censura socio-culturale, peraltro recente: le popolazioni antiche di tutto il mondo praticavano la sodomia, paradossalmente, in maniera più libera rispetto a quanto non facciamo noi oggi. Certo, le ragioni psicologiche alla base del sesso anale erano diverse, per lo più di attestazione di dominio, ma fatto sta che la penetrazione sfinterica si è attorniata oggi di miti negativi che possono limitare l’intimità di coppia.

Vediamo insieme qualche “trucchetto” da mettere in pratica affinché il sesso anale sia un’esperienza di puro piacere per la coppia, da vivere con tranquillità per completare l’intesa con il partner. Schematizzando parleremo di intimità tra un uomo e una donna, ma la maggior parte di ciò che diremo vale anche per i rapporti omosessuali.

Sesso anale: come non farsi male

Accortezza fondamentale è la lubrificazione. È vero che ciò vale anche per i rapporti vaginali, che possono risultare dolorosi se lo sfregamento non è attutito dalle mucose precedentemente prodotte. Nel caso del sesso anale però ci troviamo di fronte ad una cavità del tutto diversa, più stretta e asciutta. Se poi non si riesce a lasciarsi andare e l’ansia prende il sopravvento, il rischio è quello di una contrazione dei muscoli pubococcigei: il fastidio è assicurato.

Lubrificanti per sesso anale

Il consiglio è quello di usare uno dei tanti gel lubrificanti presenti in commercio, meglio ancora se appositamente formulato per quella zona; avrà una texture più “spessa” e in grado di creare un film liscio all’interno dello sfintere più duraturo di una qualsiasi crema ideata invece per la penetrazione vaginale.

Attenzione: molte case produttrici hanno immesso in commercio gel con una piccola quantità di anestetizzante che addormenta la zona. La tentazione di acquistare un prodotto del genere può essere forte: si tratta in pratica di tagliare sul nascere il problema di un’eventuale sofferenza. Ti invitiamo però a riflettere che il sesso è piacere di coppia. Avere una parte intorpidita non procurerà alcun godimento nel partner. È una strada senza dubbio facile e veloce ma che svilisce il senso di un amplesso.

Scegliere la giusta posizione

Infine, non è da sottovalutare la scelta della posizione. La cosiddetta posizione della leonessa, come la chiamavano gli antichi romani, o da dietro, come diciamo oggi, è quella che meglio agevola la penetrazione e la rende più semplice. Consigliata perché particolarmente dolce e in grado di rassicurare la parte passiva del rapporto è la posizione “a cucchiaio”, stesi cioè di fianco: spesso basta un quid in più di dolcezza per evitare il dolore.

Si può raggiungere l’orgasmo con il sesso anale?

Sesso anale e orgasmo

Sesso anale e orgasmo

Come è facilmente intuibile, occorre fare un discorso differente per l’uomo e per la donna.

Uomini

Oltre il 90% degli uomini dichiara di avere un orgasmo a fine rapporto, sia esso vaginale, orale o anale. Anzi, in quest’ultimo caso sembra che le sensazioni siano più intense, come amplificate. Certo, come abbiamo visto la cavità è ben più stretta e ciò stimola il glande, ma gran parte del piacere viene dalla mente. Da un punto di vista ancestrale, chi pratica il sesso anale sta dominando il partner; a prescindere dalla consapevolezza o meno di questo strato inconscio, la sensazione di dominazione aumenta esponenzialmente l’impeto dell’orgasmo.

Donne

E la donna? Anche per lei il ruolo complementare di dominata può essere fonte di orgasmo. Non è una questione di femminismo né di diritti, ma di gioco di parti all’interno di una coppia che può essere ribaltato. Non dimentichiamoci quanto intensa sia la penetrazione anale per l’uomo grazie alla stimolazione della prostata.

Sensazione molto diversa da quella del piacere clitorideo o vaginale, ma che molte donne affermano essere più intensa. Anatomicamente pare che il responsabile dell’orgasmo anale sia una zona spugnosa perianale, collocata tra le pareti dell’ano e quelle della vagina. Da un punto di vista scientifico è quindi possibile, tanto per la donna quanto per l’uomo, raggiungere l’orgasmo con la penetrazione anale.

Presupposti di ciò sono le accortezze che abbiamo suggerito prima e la pratica di qualche utile consiglio che analizzeremo alla fine di questo articolo.

Sesso anale e gravidanza

C’è rischio di gravidanza con il sesso anale?

Rimanere incinta con il sesso anale è possibile, benché ovviamente le possibilità siano minime. Escludendo casi davvero rari (come questo esempio di malformazione cloaca), diciamo che è necessario che lo sperma internamente alla vagina. Per far questo, potrebbe essere sufficiente anche praticare del sesso anale (ma anche con le dita, ad esempio). Per cui, diciamo che benché le probabilità possano non essere a favore della gravidanza, non la si può escludere del tutto (in maniera particolare nei periodi più fertili della donna).

E’ possibile fare sesso anale in gravidanza?

In linea generale è sicuro fare sesso anale in gravidanza, ma per una maggior certezza bisogna sempre prima chiedere al proprio medico. Bisogna considerare che in caso di sanguinamenti, contrazioni, infezioni (cioè tutte situazioni in cui è sconsigliato avere rapporti vaginali) sicuramente converrebbe astenersi.

Sesso anale in presenza di emorroidi: è possibile farlo?

Prima di rispondere alla domanda apriamo una piccola parentesi per disambiguare un misunderstanding fin troppo diffuso: il sesso anale non causa emorroidi, non vi sono evidenze scientifiche in grado di provarlo.

Se però c’è una predisposizione fisica alle emorroidi, la penetrazione sfinterica potrebbe causare disturbi di questo genere e determinarne il peggioramento. Ciò vale anche in presenza di prolassi o ragadi, e in genere per le patologie della zona anale.

Vediamo però caso per caso come comportarsi, dal momento che i disturbi emorroidali possono essere di tre gradi.

Se si soffre di disturbi emorroidali sintomatici, è preferibile astenersi dal rapporto anale finché i sintomi non siano completamente rientrati. Del resto la penetrazione non solo non darebbe piacere, ma rischia di essere dolorosa anche nei soggetti che fino a quel momento hanno vissuto l’amplesso con serenità e piacere.

Sesso anale con emorroidi di I grado

Nel caso di emorroidi di I grado, ossia non prolassate, o emorroidi già trattate, non vi è alcuna controindicazione: via al gioco e alla sperimentazione, ma con un occhio di riguardo alla lubrificazione.

Sesso anale con emorroidi di II , II e IV grado

Se invece si è afflitti dalle emorroidi di II grado, probabilmente a tutto si pensa tranne che al sesso anale: fastidio e dolori in questo caso prescindono dalla penetrazione e si manifestano anche durante le attività più semplici e quotidiane, come ad esempio sedersi. L’unica soluzione è l’intervento chirurgico, dopo il quale si potrà iniziare o tornare a fare sesso anale entro circa un mese. Anche qui occorre uno sforzo e lasciare da parte il pudore: parlare apertamente con il proprio medico è essenziale, del resto non gli dirai nulla che non conosca già!

Esistono infatti moltissimi tipi di interventi chirurgici per il trattamento delle emorroidi, molti dei quali “adatti” a chi pratica il sesso anale. Parlarne col un medico è dunque essenziale per ricevere cure e consigli adatti alle proprie esigenze.

Il sesso anale può provocare disturbi?

Come più volte ribadito, l’ano manca di lubrificazione, e pertanto, rispetto ad altri tessuti, è più soggetto alla lacerazione, anche perché rispetto agli strati esterni manca dello strato protettivo costituito dalle cellule morte. Si tratta di un pericolo di natura meccanica, che dipende essenzialmente da due fattori: la forza della penetrazione e la grandezza del pene o dei sexy toys utilizzati.

Ciò non significa che praticando quotidianamente, o comunque spesso, sesso anale si vada incontro ad una lacerazione! Semplicemente, servono attenzioni particolari, delicatezza, e soprattutto protezione.

Anzitutto, usare sempre un preservativo per evitare di contrarre malattie sessualmente trasmissibili. Inoltre, mai passare da una penetrazione anale ad una vaginale con lo stesso preservativo: potrebbero verificarsi infezioni al tratto urinario nel caso in cui ci fossero residui di feci sul condom.

Il Sesso anale causa la prostatite?

Altra rassicurazione riguarda la prostatite e vogliamo fare chiarezza per le coppie omosessuali che ci stanno leggendo: non c’è nessun rapporto di causa-effetto tra il sesso anale e questa fastidiosa infezione batterica. La prostatite infatti è per lo più causata dall’uretra, quindi non v’è alcuna connessione con il retto. Se ne soffri, la penetrazione sfinterica non peggiorerà la tua situazione ma potrebbe amplificare il dolore.

Chi invece può addirittura beneficiare del sesso anale in caso di prostatite, è la parte attiva: l’orgasmo infatti pulisce i canali che portano lo sperma dalla prostata all’esterno, pertanto in situazioni di questo genere amplessi frequenti sono financo consigliati.

Come affrontare il sesso anale: qualche consiglio

Sesso anale

Sesso anale

Proprio per l’assenza di mucose anali e per la maggiore rigidità delle pareti, è importantissimo preparare la zona non limitandosi all’uso di sostanze coadiuvanti. Come fare? Semplice, nel modo più divertente che esista: giocando! E qui tutta la responsabilità (o quasi) sta in mano maschile. Sollecitare l’ano con le dita, praticare un cunnilingus, stimolare i bordi con piccoli giocattoli erotici, sono certamente attività di grande supporto affinché la donna si distenda e si lasci andare.

Può sembrare banale, ma il primo ingrediente per un rapporto anale soddisfacente è la complicità.

Il giusto feeling, la cura posta al piacere dell’altro, il desiderio vivo sono essenziali per rilassare la mente e il corpo: non essere al proprio agio significa mantenere involontariamente una certa tensione muscolare, che renderà la penetrazione difficoltosa e, con tutta probabilità, causerà spasmi ad entrambi.

Sesso anale e igiene intima

Una nota forse poco elegante ma di indubbia utilità. Inutile nascondersi dietro un dito: il retto è una parte del corpo predisposta per la defecazione. È proprio questa funzione primaria che spesso genera pudore e imbarazzo, perché è possibile che dopo il rapporto ci siano residui di feci sul pene. Oltre all’ovvia attenzione igienica, si può facilmente superare questo blocco psicologico (presente nella maggior parte dei casi in entrambe le parti) semplicemente utilizzando uno dei tanti kit di lavaggio, vere e proprie lavande anali, disponibili in farmacia. Consigliamo in tutti i casi un preventivo consulto con il proprio medico.